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1 agosto 2017

Cucina

Dolcificare il caffè: le alternative allo zucchero bianco vol. 2

retenews-24

Noi siamo – chi più, chi meno – assuefatti dal sapore dolce, è una triste verità. Attrazione fatale che generalmente sediamo con bevande ad alto tasso di zucchero, merendine industriali, caramelle insalubri, tonnellate di zucchero bianco in tè e caffè e così via.

Esistono però numerose alternative allo zucchero bianco che forse non conosciamo abbastanza. Ne abbiamo già parlato qui – ma non vi abbiamo detto tutto. Ce ne sono altre, ai più ancora sconosciute. Vediamo assieme quali sono e come utilizzarle!

Sciroppo d’uva

È un dolcificante naturale di altissima qualità. Originariamente utilizzato nel settore vitivinicolo per aumentare la gradazione alcolica dei vini, oggi è largamente impiegato anche nell’industria alimentare come ingrediente naturale per la dolcificazione di marmellate, composte, succhi di frutta, aceto balsamico.

Inoltre, ha la straordinaria dote di poter essere prodotto facilmente in casa. Lo sciroppo deriva dalla bollitura e spremitura dell’uva, e il suo potere dolcificante è dato dall’alto contenuto di fruttosio. Ha un sapore molto caratteristico che può però non piacere a tutti… per scoprirlo, non vi resta che provarlo.

Sciroppo d’acero

Altra alternativa allo zucchero bianco è sicuramente lo sciroppo d’acero. Tipico del Canada e prodotto dall’estrazione della linfa d’acero, solitamente consumato a colazione abbinato a pancakes e frutta fresca, oggi è reperibile in praticamente ogni supermercato sotto casa. Contiene molte sostanze nutritive utili per il nostro benessere come potassio, vitamina B e calcio. Ha un sapore molto dolce e aromatico, ottimo in dolci e dessert, sa il fatto suo anche in una tazzina d’espresso.

Zucchero di cocco

Tra le nuove leve dei dolcificanti naturali, un posto in prima fila è occupato dallo zucchero di cocco, realizzato a partire dai fiori della palma cocos nucifera. Non temete: non è la stessa pianta dalla quale si estrae il tanto discusso olio di palma.

La palma dalla quale viene estratto subisce una coltivazione sostenibile e non intensiva che ha luogo essenzialmente nelle zone limitrofe a Bali. Il prodotto finale è un dolcificante naturale dal sapore intenso e fruttato – seppur con un ridotto apporto di saccarosio – che racchiude svariate sostanze nutrizionali fondamentali per il fabbisogno nutrizionale del nostro organismo quali potassio e zinco.

Eritritolo

Posto d’onore tra le new entry in campo di alternative allo zucchero bianco è sicuramente riservato all’eritritolo.

Diffidate dal nome tutt’altro che rassicurante – che forse non vi dice nulla – e sappiate che probabilmente avete già avuto l’occasione di assaggiarlo. Per molti anni addietro, infatti, l’eritritolo è stato usato come dolcificante nella maggior parte delle bibite dietetiche, nei chewing gum senza zucchero e perfino in dentifrici e collutori.

A differenza dei dolcificanti artificiali, l’eritritolo è composto da zuccheri che si trovano naturalmente nella frutta (pera e uva) o nella verdura (mais e funghi). È vegan, gluten free e ha un potere dolcificante pari al 70% di quello dello zucchero tradizionale.

Il motivo principale dell’impetuoso successo dell’eritritolo è il suo avere zero calorie e un bassissimo indice glicemico;  inoltre non contribuisce all’innalzamento del colesterolo “cattivo”.

Altro punto a favore è nel sapore: l’eritritolo non ha retrogusti di alcun tipo e quindi può essere usato tanto per dolcificare il caffè al pari dello zucchero bianco, quanto come ingrediente dolcificante nella preparazione di torte e dolci.

A oggi la vendita di questo sostituto dello zucchero è diffusissima online, un po’ meno nella grande distribuzione, ancora – per poco – relegata a market di prodotti naturali e biologici.

Amasake (o amazake)

Ultimamente lo si sente sempre più nominare. In gran voga tra gli attenti alla forma fisica, sta prendendo sempre più piede nelle diete low carb.

Ma veniamo al sodo, di cosa si tratta? È una preparazione alimentare ottenuta dalla fermentazione del riso con il fungo koji (aspergillus oryzae, la stessa qualità di fungo utilizzata per la preparazione del miso, della salsa di soia e del sakè).

L’amasake così ottenuto si presenta come un liquido denso, gelatinoso e con un sapore dolce molto gradevole. Da un punto di vista nutrizionale è povero di grassi e composto quasi per metà da maltosio, destrine, fruttosio, ricco di sali minerali, fibre e vitamine del gruppo B. Insomma, una delle alternative allo zucchero bianco da provare assolutamente.

Polvere di mesquite

Il Mesquite – all’anagrafe prosopis glandulosa – è una pianta diffusa principalmente nel sud-ovest degli Stati Uniti e nelle zone aride del Sudamerica, dove il suo uso alimentare è assai diffuso dalla notte dei tempi.

La polvere di mesquite deriva dalla farina prodotta macinando i baccelli e i semi della pianta essiccati. Già utilizzata in ambito culinario dai nativi Americani sia per le sue proprietà dolcificanti sia come ingrediente sostituto della comune farina, è tutt’ora apprezzata anche per le sue doti medicinali e cosmetiche.

La polvere di mesquite ha un’importante componente proteica (circa 15%), e contiene anche la lisina, uno dei nove amminoacidi essenziali, dei quali il corpo necessita per funzionare correttamente.

Anche per queste caratteristiche nutrizionali, la farina di mesquite può essere addizionata ad altre farine che sono solitamente meno ricche di questo aminoacido. Completa il quadro delle proprietà nutrizionali una buona presenza di minerali: calcio, manganese, ferro e zinco.

La farina di Mesquite ha un sapore molto gradevole, che ricorda la nocciola e il caramello, ed è dunque ottima per dolcificare e aromatizzare caffè, latte vegetale, frullati, smoothies, torte e dolci. L’assenza di glutine, in aggiunta, la rende interessante per chi ha intolleranze a questa proteina.

In quanto ad alternative allo zucchero bianco ce ne sono da vendere, non vi resta che trovare la vostra preferita!

 

Credits immagini: Retenews24, Migusto, Lucbourne, Fabianabertotti, Cucinaevolution, Mypersonaltrainer, Finedininglovers