10 luglio 2018
Caffè freddo parte seconda: la granita al caffè

La granita al caffè rappresenta un modo classico, di antica tradizione italiana, di consumare il caffè, non solo in estate!
Da non confondere con la grattachecca alla romana – che si prepara partendo da un cubo di ghiaccio da picchiettare e al quale aggiungere il succo o lo sciroppo solo in un secondo momento – la granita deriva dalla lavorazione costante del caffè (o succo di frutta) con uno sciroppo a base di acqua e zucchero a bassissima temperatura in modo da prevenire la formazione dei cristalli di ghiaccio e dare origine a una vera e propria crema gelata.

La ricerca delle origini della granita ci porta certamente in Sicilia, luogo in cui questo precursore del gelato approdò con la dominazione araba inizialmente come sherbet: una bibita ghiacciata che i siciliani tentarono di riprodurre utilizzando la neve raccolta in inverno sull’Etna e altri monti del luogo, che veniva conservata all’interno di apposite costruzioni di pietra (niveri).
Non è facile risalire con precisione a quali fossero i primi gusti di granita. Ma tra le opzioni papabili abbiamo senz’altro il limone, la mandorla, il cacao e il caffè.
A seconda delle zone della Sicilia, diversi gusti di granita si sono radicati per poi diventare vere e proprie istituzioni rappresentative del territorio, da consumare secondo un rito quotidiano al quale i siciliani non sanno – e non vogliono – rinunciare.
La granita al caffè è senza dubbio quella più rappresentativa della città di Messina. Le sue caratteristiche principali sono di avere il ghiaccio in granuli, non avere troppo zucchero e di essere accompagnata sempre dalla classica brioche col tuppo (che trovate nel nostro magazine con impasto al caffè esattamente QUI).
È ovvio che alla base di una buona granita al caffè c’è sempre un caffè di qualità.
Nell’attesa di condividere la ricetta della granita al caffè alla messinese (che arriverà qui sul Magazine molto presto), fate un giro nello shop online di Dersut e scegliete la miscela che preferite: sarete già a metà dell’opera!