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6 maggio 2019

Cucina

La storia dell'espresso nel Museo del Caffè Dersut

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Nell’ottobre 2010 Dersut ha inaugurato il Museo del Caffè, con l’obiettivo di far scoprire al pubblico la storia del caffè espresso italiano, dalla sua nascita ad oggi, oltre che l’intera filiera che c’è dietro una “semplice” tazzina di buon caffè.

La scelta della struttura stessa non è stata casuale: il Museo si trova all’interno dell’ex essiccatoio Bozzoli, edificio storico realizzato negli anni Trenta, esempio di archeologia industriale di Conegliano, che è stato completamente ristrutturato per l’occasione.

Nulla è stato lasciato al caso nei 600 metri quadrati di esposizione, suddivisa in quattro sezioni, con anche una sala adibita alla degustazione e alla formazione.
Scopriamo allora insieme:

  • Le meraviglie del Museo del caffè Dersut
  • Le Pavoni: la prima macchina per caffè espresso della storia

Le meraviglie del Museo del Caffè Dersut

Il Museo del Caffè è unico nel suo genere, per la rarità dei pezzi esposti e per la ricerca alla base del completo percorso storico-didattico che si può trovare al suo interno.

E’ stato il conte dr. Giorgio Caballini di Sassoferrato, Presidente del CdA dell’azienda Dersut, a voler realizzare questo splendido progetto, aiutato nell’organizzazione anche dalla figlia avv. Lara, Amministratore Delegato.

L’esposizione si articola in un percorso intitolato “…dalla pianta alla tazzina, viaggio nella storia del caffè…”: in questo modo il visitatore può conoscere l’intera filiera del caffè, seguendo un tracciato fatto di tazzine calpestabili.
All’inizio del percorso ci si ritrova in una serra climatizzata, dove si possono ammirare le piante di caffè Arabica. Si passa poi alla storia della tostatura, della macinatura e della caffettiera, concludendo con la storia della macchina per il caffè espresso.

Al termine dell’esposizione ci si ritrova al secondo piano della struttura, nella sala degustazione-formazione: qui Dersut organizza corsi teorico-pratici per insegnare la cultura del caffè espresso italiano, destinati a professionisti del settore e non.

Durante tutto il percorso, inoltre, si può approfondire la storia di Dersut, grazie alla ricca documentazione storica e al materiale fotografico relativi all’azienda.
Storia che è racchiusa nell’interessante Monografia “Dersut Caffè. L’espresso in una storia.” scritta da Nadia Lucchetta, un libro di oltre quattrocento pagine che narra la storia della famiglia, dell’azienda, della città che la ospita, del caffè, del suo museo e dei suoi collaboratori.
La monografia è acquistabile in tutte le librerie del territorio e sullo shop online Dersut , dove potete trovare anche dell’ottimo caffè.

Il Museo, aperto solo su prenotazione con visite guidate gratuite, da ottobre 2018 fa parte della prestigiosa rete “Museimpresa”, associazione italiana che riunisce gli archivi e i musei delle imprese italiane che decidono di mettere il loro patrimonio culturale a disposizione della collettività.
Inoltre ha aderito alla Rete Musei Trevigiani, che unisce 58 musei del territorio di Treviso.

La Pavoni: la prima macchina per caffè espresso della storia

All’interno del Museo del Caffè Dersut, nella sezione dedicata alla storia della macchina per il caffè espresso, sono esposti esemplari unici risalenti all’inizio del secolo scorso.

In particolare è presente il primo esemplare di macchina per caffè espresso a vapore nella storia ad essere commercializzato in serie nei caffè delle capitali europee.
Stiamo parlando della macchina per caffè espresso a vapore La Pavoni, modello “ideale”, risalente al 1905.

La Pavoni nasce a Milano proprio nel 1905 In una piccola officina di via Parini grazie all’opera dell’ingegner Desiderio Pavoni, che inizia a lavorare al progetto che porterà a questa prima macchina e alla nascita del caffè espresso italiano.

Negli ultimi decenni dell’800, infatti, progettisti inglesi, tedeschi, americani avevano iniziato ad ideare e produrre macchine per caffè destinate ad esercizi pubblici: macchine molto rudimentali dal punto di vista tecnologico che producevano una bevanda con un gusto molto distante da quello del caffè forte e nero a cui erano abituati gli italiani.

La macchina, a sviluppo verticale con caldaia di rame contenente cinquanta litri d’acqua, era mantenuta costantemente in pressione da un fornello a gas posizionato alla base, ed erogava direttamente in tazzina in circa 60 secondi un vero caffè espresso.
La macchina era dotata anche di rubinetti, dai quali prelevare acqua calda o vapore per preparare altre bevande calde.

Attualmente di questo modello a quattro gruppi, originale in ogni sua parte, ne esistono solo due esemplari al mondo, questo è l’unico presente in Italia, l’altro si trova in Inghilterra nella collezione di Sir Edward Bramah.

Questa è solo una delle ricchezze del Museo del Caffè Dersut, un tesoro da scoprire, perché la storia del caffè è anche la storia del nostro Belpaese.